sabato 15 dicembre 2007

Ludovico Einaudi, 13 dicembre, Reggio Emilia




Nell’attesa che questa marea di pensieri, che mi circolano dal cuore alla testa e dalla testa al cuore, decida di palesarsi sotto forma di parole o di musica… scrivo due righe su un bel concerto a cui ho assistito giovedì. Il piano è ed è sempre stato il mio strumento preferito.. suonarlo mi scalda le mani e anche l’anima… e ascoltare chi sa suonarlo bene mi dona una bellissima sensazione…di purezza e di luce. Quindi ecco che non mi potevo perdere Ludovico Einaudi in Teatro. Lui è un pianista molto famoso che conosco di fama ma non in modo approfondito.. io che sono legato ai grandi pianisti compositori del passato… non facilmente mi approccio a quelli moderni senza pregiudizio alcuno. L’ho fatto con Giovanni Allevi e non me ne sono pentito. E anche Einaudi… sapevo che l’avrei presto o tardi incontrato.. Ed eccomi al Teatro Ariosto in balconata, quasi sul palco, per ascoltarlo. E devo dire che dopo una terribile giornata come quella di giovedì, ci voleva proprio. Einaudi suona in modo molto suggestivo ed evocativo. Ascoltandolo si formano nella mente delle vere e proprie immagini mentali, è straordinario. E si passa dal bosco assorto nella quiete serale di un inverno malinconico, ad una notte dolce e calma sul mare con l’Amore che ti sussurra nell’orecchio birichino. Incredibile quante emozioni diverse siano richiamate. Einaudi è davvero tutt’uno col suo piano: può sembrare scontato dirlo, ma se lo si osserva suonare, le espressioni del volto e delle labbra seguono ogni nota in modo immediato e fisico. E quando a fine pezzo toglie le mani dal piano e le appoggia sullo sgabello, sembra quasi subire una metamorfosi, un distacco da un parte di sé. Torna Ludovico e se ne va l’entità unica Ludovico + piano. Entità che torna puntualmente all’inizio del pezzo successivo. Il musicista ha detto durante il concerto che non segue mai scalette predefinite… suona i pezzi lasciandosi trasportare dall’intuito, compiendo le scelte in base al suo mood della serata. Penso sia una cosa molto bella, che va ancora una volta a rinforzare l’idea di trovarsi di fronte ad un musicista genuino ed emotivamente coinvolto. Non è poco. Quasi 2 ore di concerto, passate senza alcun tipo di insofferenza, nonostante la stanchezza atavica che mi porto dietro in questi giorni orribili. Ancora una volta mi sono dimostrato che la Musica è la mia unica ancora di salvezza.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

... Città toscana è ok allora :)
... L'unico strumento che suono è il citofono... Ma sai che adoro la musica... Oggi la dedico ai queen... Che sono un po' più vecchi di noi e quando sono nata io hanno fatto "crazy little thing called love" ... Però ascoltare è prezioso, ti crea immagini nella mente che sono solo tue... La musica è la tua unica ancora di salvezza dici. Io ci vivo nella musica... Sono mesi che non accendo più la tv, mi sparo la musica a palla, che tanto, lei, è l'unica che mi capisce davvero.
Un bacio e buon week end.

Anonimo ha detto...

Eh io ormai sono fuori dal giro della comunicazione... Quindi non ti preoccupare di far finta di saperne :) Ho fatto altro alla fine...Anche se mi piacerebbe ancora... Solo che in accenture manco ci pisciano mi sa: quelli cercano laureati in economia e ingegneria... Li possino...
I belle&sebastian mi è capitato di sentirli tempo fa a casa di amici di amici... Però direi che no, non conosco la loro produzione... Ma provvederò, promesso.
Che ha avuto la tua disastrosa settimana? Pure la mia lo è stata... Ma solo dentro me... Fuori è andato tutto secondo i soliti sorrisi da scaletta..

Anonimo ha detto...

Io la seconda la sto prendendo in Amministrazione e gestione delle risorse umane, per far evolvere un po' la consulenza del lavoro... Ammesso che riesca ad abilitarmi come consulente del lavoro... nel frattempo faccio anche consulenza tributaria e aziendale :)
ahahah e tu sei cinvinto di riuscire a deprimermi?? Vedi che con questo tasso di disperazione che mi circola nelle vene nessuna depressione attacca!
ho capito: stasera teardrops party e siamo contenti vah ;)

Anonimo ha detto...

einaudi ti riconcilia con il mondo, secondo me. allevi no, lo trovo molto diverso. allevi è pura vita, con tutta l'inquietudine, l'ansia, il dolore, la follia e la gioia che c'è dentro.

Anonimo ha detto...

Ciao mio dolcissimo e tormentatissimo amico (seppur virtuale, mi sento di chiamarti amico, perchè gli amici sono anche quelli che si scoprono piano piano e che poi li si ritrovano sempre lì ad aspettarci)ho letto questo pezzo su Einaudi e Allevi che conosco di fama,ma non per averli mai ascoltati... il mio approccio con la musica è probabilmente decisamente di "basso" livello se così si può dire... non sono un'amante della musica classica, tantomeno della lirica e della musica impegnata... vado semplicemente a orecchio, amo ciò che mi dà una sensazione ed una emozione, e se è Antonacci o se sono i Queen non mi sto a preoccupare della loro provenienza, del loro genere e così via...
Unisci il fatto che non ho mai suonato uno strumento, a parte il benedetto flauto alle scuole medie e con risultati oltremodo scarsi... ma la musica accompagna comunque sempre le mie giornate e me le rallegra o me le immalinconisce a seconda di chi e cosa ascolto...
Riguardo al tuo commento devo dire che hai sicuramente capito tutto... sì quel soltanto è davvero il centro del post, il ritornello ossessivo che suggela l'amore come io lo conosco e come io so viverlo...
Daniel... la musica sarà sicuramente la tua ancora di salvezza, ma io sono certa, anzi certissima che ci sono molte altre cose che sono in grado di emozionarti e di farti sentire vivo, anche se in questo periodo della vita può non sembrarti così...
E torno a chiedermi: da dove nasce tutto questo tormento? da dove ti sale alla gola tutto questo dolore?
Chissà se un giorno avremo modo di scambiare due chiacchiere per provare a capire chi e che cosa sta al di là di tutte queste parole che riusciamo a leggere l'uno dell'altro... Ti abbraccio, Sabi

Anonimo ha detto...

E invece ho trovato solo l'ultimo album sai? sarà poco depressive, ma non è male sto indie...

Anonimo ha detto...

Ho vissuto anch'io l'esperienza di un concerto di Einaudi... e ne sono stata sedotta... Mi ha dato sensazioni più meno simili alle tue... Adoro il pianoforte, ha quel suono pulito, seducente, con quella vibrazione che ti cattura tra una nota e l’altra…
Einaudi restituisce tutto il fascino del pianoforte e della sua anima… con una musica che ti allaga di emozioni… che onda dopo onda… come nota dopo nota ti conducono lontano… dove vuole lui… verso il suo sentire l’universo… e fino all’ultima nota ne sei rapita e condotta dolcemente ad assaporare quel suo universo magico… che è una rivisitazione di una parte remota , nascosta dell’universo che abita in tutte le creature… e a cui le creature riconoscono di appartenere….
Per questo è un’ancora di salvezza… perché ci scopre profondi, delicati, belli, preziosi… VIVI!!!
Ogni tuo post è di forte stimolo per me…
Ti abbraccio Daniel…
Fly

Anonimo ha detto...

Ammiro molto Allevi, Einaudi....assurti ad una fama che ci può fare solo onore come italiani, però il mio animo sobbalza quando ascolto Michel Petrucciani.
http://ilparra.myblog.it