lunedì 3 marzo 2008

All my destinations will accept the one that's me



Mi muovo come fossi su un treno. Un treno che lascia un nord freddo e barbarico per dirigersi verso un rinascimento mediterraneo. Ma le immagini si muovono soltanto nella mia mente. Senza sosta. Vedo le scogliere bianche luccicare sotto un sole che parla al cielo di una primavera avanzata. Vedo un mare tiepido e aperto, differente dall’oceano gelido e cupo in cui la mia anima ama così tanto affogare. Vedo una luce che quasi ferisce i miei occhi stanchi e restringe le mie pupille, fin quasi a farle scomparire. Vedo il vento, come fosse palpabile e azzurro, sollevare la polvere e sfiorarmi i capelli. Vedo il sole tentare di sopraffare le ombre, che ancora dovrebbero essere padrone incontrastate in questa stagione. Vedo gli alberi spogli chiamare le foglie nel vento pur non possedendole ancora, perché solo la morte sa cantare davvero la vita. Vedo una terrazza distesa sul bordo del mare e le parole che da essa si disperdono prendendo il largo nella mia mente. “Wind in my hair, I feel part of everywhere. Underneath my being is a road that disappeared. Late at night I hear the trees, they're singing with the dead. Overhead...”. E infine vedo me stesso in attesa di qualcuno, senza sapere chi sto davvero attendendo. Percepisco soltanto questo senso di aspettativa, farsi largo tra i pensieri e tentare subdolo di nascondersi al sole. Come se attendessi la ragione per tornare a casa oppure per non tornare mai più. Desidero con forza questa presenza, la desidero nel corpo e nell’anima. Ma non vorrei mai venisse così vicino da potermi toccare. Sarei costretto a fuggire. “Don't come closer or I'll have to go holding me like gravity are places that pull. If ever there was someone to keep me at home, it would be you...”.………….......... Mi spoglio per permettere al sole di baciare la mia pelle stanca di inverno. Mi sento nudo come mai mi sono sentito. Senza protezione di fronte al mondo che mi osserva. Mi inginocchio di fronte al mare come per pregarlo di catturare la mia anima per sempre. Bevo la libertà come fosse un cocktail avvelenato che mi ucciderà. Io aspiro a morire libero, ora, in questo luogo lontano da ogni altra terra. Un luogo che sa accettarmi per quello che sono. Un suolo caldo su cui posso abbandonare il mio corpo, privandolo dell’immenso peso dell’anima. “On bended knee is no way to be free lifting up an empty cup, I ask silently. All my destinations will accept the one that's me. So I can breathe...”. Cosa sono io in questo momento? Sono solamente un uomo disteso nel sole. Ascolto i miei pensieri interrogare la mia anima e non ricevere alcuna risposta. Li osservo fermarsi spaventati in mezzo al cielo e poi ridiscendere e gettarsi, uno per uno, nelle onde placide di questo mare antico. Formano soltanto cerchi nell’acqua che ingoiano i dubbi secolari. “Circles they grow and they swallow people whole, half their lives they say goodnight to wives they'll never know. A mind full of questions, and a teacher in my soul. And so it goes...”. Vorrei essere un uomo fra i tanti, senza specificità alcuna. Temo la diversità così come la mediocrità. Sento i pensieri degli altri raggiungermi dal continente e cerco di respingerli. Scavo per ritrovare la mia purezza come fosse l’unico modo di sopravvivere. Vi lascio nelle vostre galere di convenzioni e mi condanno ad errare per sempre. “Everyone I come across, in cages they bought. They think of me and my wandering, but I'm never what they thought. I've got my indignation, but I'm pure in all my thoughts. I'm alive...”……………………. Mi accorgo solo verso il crepuscolo di non essere solo. Per caso sento voci chiamare questo luogo “Baia di Dingli”. Sono sull’ovest estremo di questa isola mediterranea. Un nome che mi ricorda quello di Dingle, l’ovest estremo di Irlanda, la mia Isola Atlantica. Assaporo il gusto di questa presunta coincidenza e mi sento finalmente in grado di definirmi: sono un satellite della mia stessa anima, che orbita senza alcuna regola. "Leave it to me as I find a way to be. Consider me a satellite, forever orbiting. I knew all the rules, but the rules did not know me. Guaranteed”……………….....Poi ho sentito le tue mani sfiorare il mio petto e le tue labbra toccare umide le mie guance. E allora sono tornato a casa.

Le parti in inglese sono tratte da “Guaranteed” by Eddie Vedder

20 commenti:

Anonimo ha detto...

"Mi sento nudo come mai mi sono sentito. Senza protezione di fronte al mondo che mi osserva. Mi inginocchio di fronte al mare come per pregarlo di catturare la mia anima per sempre."
Bella questa immagine... Forse perché la mia anima al mare gli appartiene per davvero.

Anonimo ha detto...

Ho letto..bevuto le tue parole,,sentendo la salsedine sulla mia pelle..l' irriverenza del vento e il profumo della primavera...mi sono risvegliata..ma non ero a casa come da molto tempo ormai..ma dove tu hai saputo trascinarmi..distesa con il sole sul mio corpo..e mi sono accorta che "vivere" è una fatica dolce...molto dolce..
un bacio affabulatore. bravissimo
maddy

Gianna ha detto...

Grazie per le tue parole. Spero che quello che ho scritto sia presto dedicato ad un Uomo che possa finalmente apprezzarlo.

Anonimo ha detto...

In questa sera di fiele le tue parole sono un porto franco e, per quanto sofferenti a loro volta, sono un balsamo per quest'anima a fettine...

Hai ragione, la rabbia è una tappa obbligata nella catabasi verso le viscere del dolore.La rabbia serve, la rabbia salva.
Ma sono sfinita ed il mio cuore ha esaurito ogni risorsa...
Non vuole passare, dannazione.
E le stelle tacciono.

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Se ammettiamo che l’essere umano possa essere governato dalla ragione, ci precludiamo la possibilità di vivere. (C. J. McCandless) Ci sono domande… che non hanno risposte… in nessun luogo del mondo… ma bisogna sempre porsele… per sentirsi veri… e solo la vita sarà la risposta…
Grazie per lo scorcio di Malta, di sole, di mare, dei tuoi pensieri, della tua anima…
Ti abbraccio...
Fly

Anonimo ha detto...

già.. robert è perfetto nel suo sereno non rassegnarsi. come dire: vi lascio nelle vostre galere di convenzioni e mi condanno ad errare per sempre..

Anonimo ha detto...

Un Momento di Essere
La bellezza della verità di se stessi che solo la solitudine può regalarci
e,paradossalmente,l'offerta di sè all'altro,che è la sua attesa,perchè solo l'amore ci fa sentire completi
Così ti ho sentito
nella libera gioia del sole e del mare
Impara a proteggerti,Daniel
Fai che la solitudine diventi forza e rifugio,identità che ti accompagna e non ti sconfigge
Un bacio dolce
Elisa

quetar ha detto...

maledetta babele!

credi abbia fatto più danni lei o il piccolo desiderio di capirsi?

daniel, ero ad un pranzo di virtuosi,come li chiamavo, e ad un tratto , o meglio per un lungo tratto ,infiniti riferimenti a cantanti, pop, rock, di fama mondiale..
e io ad ascoltare affascinato tutto quel mondo che non ho imparato ad apprezzare per motivi che non dico ,per mancanza di tanto ,tempo compreso.

ogni volta che vengo qua mi sembra di espatriare un pò,...

e io sono uno che i viaggi li fa in casa.

spesso dentro casa.

però passo volentieri da qua , metti che ci trovo un sorriso?

Anonimo ha detto...

ciao dolcezza... sai che nudo sei bellissimo? si vede in controluce il tuo cuore che batte e sussulta nell'attesa di una nuova presenza, oh certo spaventa quel nuovo arrivo e si pensa che nel momento in cui arriverà scapperemo, non è così sai... quando arriverà quel qualcuno non fuggirai... e ti lascerai accarezzare piano l'anima ferita che alberga in te...
ti abbraccio nel solito nostro modo...

Anonimo ha detto...

Io ti credo e so che quel che dici è giusto...
Tuttavia non è ancora tempo per me di salpare verso altri lidi, doveri impellenti mi crocifiggono a queste stanze, a queste strade.
Vorrei fuggire,non sai quanto..vorrei un nuovo orizzonte.
Ma non è il mio momento,evidentemente.
E quanta rabbia,tristezza, disgusto.
Cosa mi resta?La speranza, forse...

Un abbraccio e grazie per le tue parole

quetar ha detto...

:)
non dirmi sig, mr, o altro, per favore , che poco prima del mio nome m'hanno attaccato un sacco di aggettivi e non sempre gentili, quetar andrebbe bene ,se non il mio nome .

credo a tutto ciò che dici del vasto mondo di babele ,ma se tu adesso, non hai tempo energia, passione per i viaggi nel sociolinguistico appunto, io non credo di averlo mai avuto o per meglio dire cercato.
HO cercato ,con passione certo, altri tipi di mondi ,e molti vissuti e svisverati, altri perduti e altri mai scorti.
So che esiste un mondo di bello, e quel tempo speso per la ricerca di quasiasi cosa bella non può essere mai cattivo tempo o peggio sprecato.
Sai , all 'inizio non comprendevo il perchè dei tuoi post in inglese e aprivo la pagina dei commenti per trovare il mio adorato italiano ,poi una persona che con le lingue ci ha fatto un patto d'amore, credo , mi spiegò che probabilmente postavi in inglese perchè cosi espirmevi meglio i tuoi pensieri,e io più che soddisfatto non ti chiesi mai quel perchè,che magari è altro ma mi bastò.
Infine ,e per adesso, grazie a te .

Anonimo ha detto...

Uhm... A volte non è filosofia, è quella stanchezza apatica che pensi e dici "e mollami la pazienza!" (in cadenza sassarese ovviamente)... Un bacio.

Anonimo ha detto...

Ci sono richiami a cui non possiamo resistere e che sempre, in qualche modo, ci riporteranno a casa, qualsiasi cosa questa parola significhi per ognuno di noi. Succede anche alle anime vagabonde e pellegrine, che anelano alla libertà di respirare arie salmastre diverse, più dolci o più acri a seconda del vento che le soffia verso di loro. A volte è il ricordo di una carezza leggera, altre di labbra umide che vorrebbero essere asciugate, altre ancora di qualcosa di più selvaggio o, al contrario, pieno di una struggente malinconia. Altre ancora per un senso di responsabilità che ci stringe come una tenaglia e non dà tregua...
Sono tanti e diversi i modi che la vita usa per farci "tornare", qualcuno riesce a non ascoltarli.
Non so se sia giusto o sbagliato è una domanda che non ha senso per me porsi, perchè io sono una di quelle che, alla fine, a casa ci torna sempre...Gas

jana cardinale ha detto...

Eccomi...
Eccomi Daniel, arrivo piano per non disturbare queste parole, che raccomtano di un animo splendido, che vive nell'attesa, che adesso sente il senso di un'aspettativa luminosa, che esplode eppure si preferisce comunque in viaggio verso noi, non già dentro di noi...La sento uguale, anche io dentro di me, e mi chiedo cos'è che ci sta accomunando, per che cosa ci stiamo preparando...Sai sempre creare un mondo di magia intorno a noi che ti leggiamo Dany delle meraviglie. Ti voglio bene.

Anonimo ha detto...

... e la vita è anche un bacio dolce... che riporta a casa...
...Dolce Daniel....
Sorrisi...
Fly

Anonimo ha detto...

C'è pure un quartiere a L'pool che si chiama Dingle. Ma lasciamo perdere, meglio il dingle che hai citato tu. Beh, bentornato. ma il mare non era meglio? Sun on u (e grazie dei cmt, non rispondo sempre, scusa)

Fabioletterario ha detto...

Io amo il Sud, perciò sfondi una porta aperta... Ed è bello sentirsi rinascere, quando si comincia a vedere il mare e il sole...

Anonimo ha detto...

Mister Daniel...grazie per i tuoi commenti, sempre molto significativi.
La cattiveria è affascinante...anche se la mia ha sempre un retrogusto amaro che non riesco a sostenere a lungo.

Un abbraccio

Daniel ha detto...

Per Jana
Carissima... se io creo magia con i miei post.. certamente tu l'aumenti con i tuoi bellissimi commenti! Sai, hai proprio azzeccato il senso... mi sento come se mi stessi preparando per qualcosa... ma non so per cosa.. forse solo per la primavera... ma qui sta nevicando...l'inverno non molla la sua morsa...
ti abbraccio
Daniel

Anonimo ha detto...

Smoking per il tappeto rosso please ;) c'è da ritirare un premio!