giovedì 14 febbraio 2008

Please don't ask me why I....... cry




Noto che almeno il Martini, quello ti piace ancora. Non mi hai lasciato molto altro per potere dire che tu sei ancora tu. Ogni discorso, ogni sguardo.. perfino il tono della voce: appartengono a qualcuno che non conosco. In questo pub, rinnovato anch’esso, come a ribadire il fatto che tutto cambia, ti osservo ridere. E cerco di stare al gioco. Partecipo anche io a questo banchetto assurdo: a piene mani prendo le tue nuove e le divoro… fino a vomitare. Cerco il tuo sguardo ma anch’esso non mi dice nulla. Eppure tu eri me e io ero te. Ora sei altro, altro da me. La tua nuova vita è tutto un susseguirsi di prospettive e opportunità. Tu che dicevi di volere soltanto morire, ora ami la vita con una forza che non riconosco. Chi lo avrebbe mai detto? Mi racconti di te e delle nuove persone che hai attorno. Dei progetti che stanno andando in porto. Dei viaggi che stai per intraprendere. Del passato? Di quello non sai quasi più niente. Così come non sai più nulla di me. Io che sono rimasto in quel passato a cui entrambi appartenevamo. Negli ultimi mesi ho pensato non fosse possibile un cambiamento così estremo. Ora mi sono ricreduto. Tu hai rimosso ogni cosa. Una nuova forza ha lavato la tua anima e la tua mente da tutto ciò che poteva fare male. Parliamo e mi rendo conto tu non stai fingendo. Sei davvero morta. Come volevi. Chi ho di fronte non mi dice nulla di te. Vorrei chiederti se ti ricordi… delle notti al telefono in silenzio… degli inverni che non finivano mai.. dei pensieri dell’abisso.. del rumore dei tacchi sull’asfalto nero… dei lampioni che non si accendevano nonostante il buio incalzate… della tua vita nella polaroid sfuocata… dell’albero solitario nella neve… delle labbra di Joseph. Ma so che non sapresti nemmeno di cosa io stia parlando. Per un attimo sento un’enorme dose di rabbia salirmi dentro. Mi sento abbandonato. Mi sembra di avere buttato sei anni della mia vita. Anni di lotte per cercare di sollevarti dal tuo baratro. Per sostenere una ragazza che ora è diventata donna altrove, senza dirmelo. Provo quasi l’istinto di sbatterti contro al muro. Per vedere se puoi ancora provare dolore. Ma non ne sono capace. Non potrei mai. La rabbia mi esplode dentro. In silenzio come sempre. La affogo nei fiotti di questa birra amara. Nel clamore del locale. Nelle tue risate vere e nelle mie finte. Ti ho trovato per caso una notte all’inizio dei secoli. Hai combattuto per entrare nella mia anima. Infiniti episodi di vita ci hanno coinvolti: io ti ho guardato osservarmi, adorarmi, desiderarmi, tentare di distruggermi, e poi di nuovo accarezzarmi. Ti ho visto precipitare così in basso da dovermi sporgere io stesso sull’abisso per potere sfiorare le tue dita. Siamo affogati l'uno nelle lacrime dell’altra. Ma tu sei risorta e hai rinnegato tutto. Mi hai rinnegato assieme con il tuo dolore. Ora nel tuo mondo sono soltanto un uomo. Come ce ne sono tanti altri. Un uomo che forse ti ha aiutato a vivere quando non avevi alcun significato a cui aggrapparti. Ma che ora non aiuterai. Perché la tua vita ora non è più votata a lui. Parli della realtà in modo nuovo. Come se veramente fossi una parte integrante di questo mondo che una volta rifiutavi con tutta la forza di un’adolescenza incancrenita dentro. Non comprendo questo tuo nuovo volto: per chi ha conosciuto il tuo dolore come l’ho conosciuto io, ora non puoi che sembrare una statua di plastica. Non siamo più simili come eravamo. Due gocce d’acqua precipitate in due oceani diversi. Lontani. “Stumbled round, you I found. Adored your glory, you my story. Then you let me down, let down. You know we're the same”. Stare con te mi annienta. Riduce le mie difese già estremamente provate. Non posso che allontanarti il più in fretta possibile. Non sei una mia nemica ma io, ora, devo soltanto piangere. “You are not an enemy. You are not an enemy. Gentle as the sky. Please don't ask me why. I....... cry”.

Le parti in inglese sono tratte da “Nameless” by JJ72

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Una cosa ho imparato e cioè che nessuno potrà mai "appartenere" a qualcun altro per sempre. Ci sono periodi, più o meno brevi nella nostra esistenza, in cui ciò ci appare possibile, ma poi, le cose cambiano, noi cambiamo e difficilmente il cambiamento va di pari passo con quello dell'altra persona. Ma abbiamo questa capacità meravigliosa di non arrenderci mai, di continuare a crederci, di cercare sempre, dietro ad ogni angolo, uno sguardo, quello sguardo che, per l'ennesima volta ci farà sentire simili alla persona che lo possiede.
P.S. Hey Daniel, un Uomo che non sa piangere che Uomo è? :-)Gas

jana cardinale ha detto...

Ogni volta è come entrare nella tua vita, in quella di ieri, in quella di adesso...e ricordare con te, soffrire con te, sperare con te. Ti stringo forte Daniel, lo farei con tutto il cuore se potessi davvero.

Anonimo ha detto...

Mi fa male leggerti... Perché io qui dentro ci vedo il mio presente, soprattutto il mio futuro... Anche se con un vissuto diverso, un vissuto che è solo un sentito... So che accadrà... Eppure ho il terrore di rimanere indietro, di appartenere a qualcuno che tra poco, o tra tanto, non esisterà più...

Daniel ha detto...

Cara Jana... grazie per avere visitato la mia vita... anche quando è soltanto lacrime... grazie.. per l'abbraccio che ricambio.. col cuore...
un bacio
Daniel

Anonimo ha detto...

Mi ha intristito molto questo tuo racconto caro Daniel, trova un’eco nelle mie corde più profonde, ti sento triste, solo, sconsolato… in queste parole…
Ma Daniel ricordati che il mondo gira per tutti… è una sfera… non una linea dritta… non ci si può fermare ancorati nel passato… Lei non è cambiata Daniel… è solo andata avanti… La natura delle persone non cambia, cambia il modo di viverla…
Cerca di non vederLa come se ti avesse abbandonato sulla sponda per raggiungere l’isola che non c’è, guardaLa con la speranza che una nuova Terra dopo la traversata esiste davvero…
C’ è qualcosa di molto forte che ti trattiene… ad un estremo… che non ti appartiene più…. Piangi tutte le lacrime…. che senti … ti aiuteranno a sciogliere l’ormeggio e compiere la traversata… Ora puoi…
il calore di un abbraccio...
Fly

Anonimo ha detto...

Semplicemente senza parole...
Ho l'impressione di riflettermi in uno specchio.Tutto talmente vero da far male...freddo e risoluto come uno schiaffo.

Complimenti

Un saluto

Anonimo ha detto...

Sì... Anche se un corpo che parla bene con buone parole è meglio...

Anonimo ha detto...

Tutto quello che si può avere.. Infatti è questo il motivo per cui non ho nulla ;)

Anonimo ha detto...

Straziante, ma splendido davvero...Lucido eppure ancora capace di grani emozioni e grandi dolori.
Complimenti,un bel blog!

Anonimo ha detto...

Conosco bene quella porta chiusa,dietro la quale s'ingoiano lacrime...
L'Altro è il nostro specchio
e quando non riflette più ciò che conosciamo lo sgomento sostituisce il sentimento
Forse non è giusto,ma penso che funzioni così
A tutti è successo di crescere in modo diverso,i tempi custodiscono il nostro essere più profondo,la necessità di salvarsi a volte emerge in modo inarrestabile,e travolge soprattutto i legami che condividevano un'ansia di morte che si vuole dimenticare
Non è colpa di nessuno
Si deve solo andare avanti
Può succedere anche di ritrovarsi
in un altro tempo
Condividere la gioia è sempre più difficile,soprattutto se pensi che sia un'immagine di superficie
Dovresti sentirla anche tu
Un abbraccio
Elisa

Anonimo ha detto...

ti dice niente margo712? ti prego rispondimi

Daniel ha detto...

Per anonimo: Margo712 non mi dice nulla, sorry.
Daniel